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Eventi e attività

Cosa non perdere a Busca

A trecento metri di distanza si trova il Castello del Roccolo

residenza ottocentesca dei Marchesi d’Azeglio, aperto al pubblico con visite guidate.

Il Castello del Roccolo fu costruito, per volere dei Marchesi Taparelli d’Azeglio, a partire dal 1831 e rappresenta un’importante espressione del revival neo-medievale in Piemonte.

Vi soggiornarono Silvio Pellico, primi ministri inglesi, il re Umberto I e la regina Margherita.

Un armonioso insieme di decorazioni floreali, archi moreschi, merli ghibellini, rosoni, bifore e trifore caratterizza l’esterno della costruzione, mentre nelle sale sono presenti affreschi con vedute paesaggistiche e soffitti dominati dalla tecnica del trompe l’oeil o da decorazioni in stucco bianco.

 

Nel Parco si trova la struttura monumentale delle Serre, costruita tra il 1846 e il 1850 e restaurata nel 2003. Il tetto dell’edificio costituisce una vasta terrazza da cui si gode uno splendido panorama. Il parco plurisecolare che circonda il castello fu concepito secondo i canoni del giardino romantico e presenta nicchie con statue, grotte, cascate, fontane, laghetti e punti panoramici. Alcuni interventi furono effettuati dal noto paesaggista Xavier Kurten.

 

Str. Romantica, 12022 Busca CN

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La Gaia

La piu' grande collezione italiana con 2600 opere di arte contemporanea di livello internazionale, ai primi posti al mondo, privata!

 

Via Monte Gaudio, 13, 12022 Busca CN

Eremo di Belmonte

Complesso architettonico noto fin dall’antichità con il nome di “Belmonte”, ha origine con la costruzione nel Duecento della cappella della Madonna e del monastero della certosa femminile di Santa Maria di Belmonte che, nel Quattrocento passò alle suore domenicane. Nei primi anni del Seicento poi il complesso fu ceduto ai Camaldolesi di San Romualdo e diventò centro devozionale e richiamo di pellegrinaggi. Nell'Ottocento il complesso fu acquistato da nobili locali, adibito a villa signorile e arricchito da dipinti a soggetto mitologico di Francesco Gonin.

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Via Eremo, 12022 Busca CN

Cave di Albastro

Nella zona di Busca, a pochi minuti dal centro, si nascondono 5 gole di diversa altezza e profondità, che nel tempo si sono fatte strada all’interno della collina.

Una collina ben più nota per altri motivi, tra cui le bellissime vedute ma anche per il clima particolare che la rende stranamente adatta per la coltura della vite.

Ebbene, l’alabastro rosa, con le sue striature uniche, veniva estratto da queste “fessure” e per anni utilizzato per rivestimenti ornamentali e decori. La roccia è grande testimonianza di questa pratica, in quanto addentrandosi in questi grandi solchi, è interessante notare la diversa tipologia di rocce: un mix di sedimenti, calcare, argilla e pareti intere su cui si può leggere la loro evoluzione semplicemente sfiorandole o guardandole.

Alcune parti sembrano enormi canne d’organo, altre prendono la forma di stalattiti e altre ancora hanno inglobato per sempre alcune piccole piante o rami i possono notare ancora i fori delle cariche esplosive Essendo quasi tutte un po’ coperte da arbusti e vegetazione, non ci si rende bene conto di quanto siano grandi finché non si muovono i primi passi al loro interno.

Hanno tutte dimensioni differenti, sia in altezza che in profondità.

In particolare vanno dai 27 ai 96 metri di profondità, sono larghe dai 2 ai 4 metri e alte meno di 100 metri.zate per gli scavi.

 

Unnamed Road, 12022, Busca CN

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Parco museo

Un Parco-Museo per ...

Raccogliere, conservare e mostrare, i macchinari “antenati” degli attuali.

Rendere onore ai nostri avi che con il loro ingegno li hanno saputi costruire.

Offrire alle generazioni contemporanee esempi di evoluzione tecnica del lavoro agricolo, industriale ed artigianale.

 

Viale Monsignor Leone Ossola, 1, 12022 Busca CN

Ciciu del villar

I "ciciu" si sono formati presumibilmente al termine dell'ultima era glaciale, in seguito allo scioglimento dei ghiacciai che portò il torrente Faussimagna (affluente di sinistra del torrente Maira) ad esondare, erodendo le pendici del monte San Bernardo e trasportando a valle un'enorme massa di detriti. Questo portò alla formazione di un conoide alluvionale costituito da un terreno rossiccio, ricco di sostanze ferrose, che costituisce i gambi degli attuali funghi di erosione. In seguito, presumibilmente per effetto di frane e terremoti, rotolarono a valle diversi massi staccatisi dal monte San Bernardo: pietre di colore più scuro, che ricoprirono il terreno alluvionale. A poco a poco il Faussimagna ricoprì anche le pietre scure, fino a quando, per effetto dei violenti movimenti tettonici avvenuti durante il Pleistocene superiore, il terreno subì un improvviso innalzamento, e il fiume si ritrovò a scorrere più in basso. Iniziò quindi ad erodere il terreno, riportando alla luce i sassi che aveva ricoperto, arrotondandoli e levigandoli a poco a poco. Allo stesso modo il terreno subì l'azione erosiva degli agenti atmosferici: ma mentre il terreno poco coerente del versante della montagna venne portato via facilmente, i sassi fornirono una sorta di "protezione" alle colonne di terreno sottostanti, riparandoli come se fossero ombrelli.

Il risultato è quello che vediamo ancora adesso, con i massi erratici sorretti da colonne di terreno: dei camini delle fate. Lo studio effettuato nel 2000 ha poi evidenziando la presenza di almeno due diverse generazioni di colonne di erosione: i "ciciu" si sarebbero quindi formati in almeno due fasi evolutive distinte.

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Via Ciciu, 43, 12020 Villar San Costanzo Busca CN

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Monte Pagliano

Il toponimo Pagliano deriva probabilmente da una errata trascrizione di payan, ovvero pagano, e sarebbe legato alla memoria dei saraceni che devastarono varie zone del Piemonte all'inizio del X secolo.

La montagna si trova sulla cresta spartiacque principale tra la valle Varaita e la valle Maira; la vetta è situata in comune di Rossana, mentre sul vicino colletto che separa il Monte Pagliano dal Bricco Alto, collocato poco a nord-est, avviene la convergenza tra i territori dei comune di Rossana, Costigliole Saluzzo e Busca.Visivamente il Monte Pagliano definisce a sud lo sbocco della Val Varaita e quello nord della Val Maira sulla Pianura Padana, ed è situato all'estremità orientale della lunga catena divisoria tra le due vallate. Su una altura alle falde della montagna, sul lato Val Maira, sorge l'Eremo di Belmonte.

 

Monte pagliano 12020 Rossana CN

Parco Cannetum

Dal 2013 l’Arc ha aperto il Parco Archeologico Cannetum, a Villar San Costanzo (CN), dove e' possibile visitare la capanna dell'eta' del ferro, quella longobarda e il Castrum. .

 

SP150 Piazza Santa Brigida, 3, 12020 Villar San Costanzo CN

Scopri la bellezza delle Valli Cuneesi

Grazie alla sua posizione strategica il San Quintino Resort  è un punto di partenza ideale per esplorare tutta la zona circostante e scoprire tutta la bellezza delle valli cunesi.

Le risorse del territorio offrono una scuola di parapendio, escursioni guidate in mountain-bike, pesca anche sotto la guida di un istruttore federale, passeggiate con racchette durante la stagione invernale o a piedi in un’infinità di sentieri che si stendono tra pianura e collina.

A pochi chilometri si trova anche un campo da golf con 18 buche.

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ATTIVITÀ
VALLI CUNEESI

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A circa 15 km di distanza sullo sfondo del Monviso sorge un'affascinate città

Con secoli di storia e un vivace centro prevalentemente pedonale: Saluzzo.

Saluzzo è un grande punto di attrazione per i turisti soprattuto per il suo centro storico ancora intriso di memorie del passato, con le sue chiese, i suoi palazzi storici e le torri antiche dominate dalla Castiglia, un tempo dimora dei marchesi, poi carcere del Regno Sabaudo e ad oggi sede di due musei unici in Italia, quello della Civiltà Cavalleresca e quello della Memoria Carceraria.
Nei pressi di Saluzzo sorge un’imponente fortezza anch'essa sede in passato dei marchesi di Saluzzo:
il Castello della Manta.
Il castello merita di essere visitato soprattuto per la Sala Baronale caratterizzata da dei meravigliosi affreschi che rappresentano una testimonianza unica della cultura cavalleresca del tempo. Da non perdere anche l’ampio parco ombreggiato da cui è possibile godere di una splendida vista sulle ridenti colline della Valle Varaita.

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